O dea, tu figlia di valor che aggiungi
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O
DEA, tu figlia di valor che aggiungiDuo gran contrarj, Indipendenza e Leggi;
Tu che da’ miei primi anni il cor mi pungi,
4E mia vita e miei studj arbitra reggi;
Tu di Giustizia suora, or tan disgiungi?
Religïon, già base tua, dileggi?
Lagrime ed auro da ogni tetto emungi?
8E tempio infetto infra vil gente eleggi?
Ah no! la Diva mia, del Tebro Diva,
Del Tamigi e di Sparta, ai Galli ignota,
11Mai non volò su questa infausta riva.
Licenza è questa: alla lisciata gota
Ben la ravviso, e d’ogni pudor priva
14Volger si affretta la sua breve ruota.