O Tu, che gli anni preziosi e l'ore
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XXII
O Tu, che gli anni preziosi e l’ore
Ne’ vani studi consumando vai,
E sol tesoro all’altre età ne fai
Pe ’l brieve acquisto di fugace onore;
5Veggoti già per fama altrui maggiore,
Maggiore in merto: ma d’acerbi guai
Qual messe dopo morte alfin corrai,
Se tardi apprendi a divenir migliore?
Ascolta, ascolta: nell’estremo giorno
10Andrà il tuo nome in sempiterno obblio,
E frutto avrai sol di vergogna e scorno.
Ecco, diran le genti, il pazzo, il rio,
Che di sublime chiaro ingegno adorno,
Tutt’altro seppe che se stesso e Dio.