O Sileno, il tuo giumento
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Maria Tommasi
VI
O Sileno, il tuo giumento
Ben cred’io, che più non possa:
Ve’ che ei muove lento lento,
E non è, che pelle ed ossa.
5Deh non più gli diam tormento
Or con urto, or con percossa,
Lasso, in piè si regge a stento,
E già mezzo è nella fossa.
Nè rio morbo è, che lo snervi;
10Ma rigor di fame immensa
A lui strugge e l’ossa e i nervi;
Che del tino, e di tua mensa
Sol ti cale. Ahi Servi, ahi Servi
D’uom, che a se sol vive e pensa!