O Nina, a te che sei
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La Ricamatrice
Anacreontica
O Nina, a te che sei
luce degli occhi miei,
spirto di questo cuore,
a te concesse Amore
5sopra ogni core e ogni alma
la corona e la palma.
Nelle tue rosee dita
bella virtù gradita
è di tesser lavoro
10con fil d’argento e d’oro,
il quale or rappresenti
fiori vaghi e ridenti,
or formi in aria augelli
al volo agili e snelli.
15O per selve e dirupi
cervi, conigli e lupi,
o per verdi campagne
bovi, pastori ed agne,
o di notte sul fiume
20il pescator col lume,
che colla sua forcina
verso l’onda si china,
vibra il colpo, e sul lito
vede il pesce ferito.
25Così vivo il dimostra,
Nina, quest’opra vostra,
ch’io m’appresso a quel fiore
per rapirne l’odore;
quell’augellin non pare
30ch’or or voglia volare?
Quel cervo fugitivo
non par che passi il rivo?
e raddoppiando il salto
levi lo spruzzo in alto?
35Mira sopra quel masso
starsene a capo basso
quel pastore, e dormire;
ecco in tanto salire
da quel vallon più cupo
40verso l’agnelle il lupo.
Ah ch’io bramo destarlo,
e del rischio avvisarlo:
or or tutto gli ammollo
con questa linfa il collo;
45Nina, o mi tien’ la mano,
o ch’io bagno il villano.
Oh come corri in fretta
con la man furiosetta
per togliermi di mano
50l’onda, ma corri in vano:
perch’io, che son pietoso,
al pastor dormiglioso
collo spruzzo improvviso
vo’ dar del lupo avviso.
55Ah tu ridi amorosa,
bella ninfa ingegnosa,
e colla man t’avventi
alla mia mano, e tenti
rapirmi semplicetta
60la piena bomboletta:
grazie al cielo una volta,
Nina mia, ti ci ho colta!
Non ti diss’io iersera,
ricamatrice altera,
65quando ti chiesi in vano
la delicata mano,
che sarebbe arrivato
un punto desïato,
nel qual tu non pregata
70me l’averesti data?
Vedi che questo punto,
bella mia Nina, è giunto.