O Lelio, o fior gentil di gentilezza
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
◄ | Torquato Tasso è qui sepolto: Questa | Uomo non è, che pervenuto a morte | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Epitaffi di Gabriello Chiabrera
XXIV
PER IL SIG. LELIO PAVESE.
O Lelio, o fior gentil di gentilezza,
O tanto amico della bella Aglaja,
Ed oh delizie de’ leggiadri amori,
Quale invidia di morte in sul fiorire
Svelse tuoi giorni? e quale ria ventura
Ha rubati a Savona i pregi suoi?
Ella ti piange, e piangerà mai sempre,
E s’acqua non avrà, che fuor dagli occhi
Sparga a bastanza, pregherà Sebeto
Che a lei ne venga liberal; Sebeto,
Che ti vide morir tra le sue rive
Nel casto grembo della donna amata.
Che può ricchezza e gioventù? son polve
Nostre speranze: io lacrimando scrissi
Amaramente queste note, e prego
Ogni anima gentil, che amaramente
Non meno lagrimando anco le legga.