Numismatica di Lipara/Introduzione
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NUMISMATICA DI LIPARA
Nella piccola e gentile città di Cefalù (Palermo), dove più volte fui mandato in missione ufficiale, è una raccolta di oggetti antichi, iscrizioni, ceramica, monete, quadri, dovuta alla diligente e disinteressata opera di Enrico Piraino barone di Mandralisca.
Il dotto uomo, che consacrò gran parte della sua vita nello studio delle scienze naturali ed archeologiche, e conservò gelosamente tutto quello che potè trarre dagli scavi da lui stesso pagati e diretti, ebbe cura religiosa e intelligente nella raccolta di un monetario che è certamente fra i più ricchi della Sicilia.
Ed egli stesso, come apparisce dall’elogio funebre che, con affetto intenso, diceva il prof. Gaetano La Loggia, ne avrebbe pubblicato il catalogo su tavole già fatte incidere dall’artefice Gussio, se la morte non lo avesse immaturamente colpito.
Quel monetario ho studiato con ogni diligenza: e qui sento il dovere di ringraziare pubblicamente il cav. Filippo Agnello, Presidente della Fidecommissaria Mandralisca, persona sotto ogni rapporto stimabilissima, che con estrema cortesia e lodevole generosità, mi ha permesso di accedere nel Museo e usare del monetario senza restrizioni di sorta.
In quella raccolta disordinata di monete e di vasi, alla quale è desiderabile sia dato un ordinamento scientifico perchè il pubblico degli studiosi, con vantaggio della Scienza e con utile della Città, possa valersi dell’opera del Mandralisca ed onorarne così la memoria, fui colpito dal numero grande di monete di Lipari, oltre duecento, e mi venne il desiderio di vedere se ve ne avessero delle inedite, e se tra quelle riuscisse a me di trovare la rettificazione di monete edite e per avventura edite male.
E fui felice nel resultato della ricerca; onde presto ebbi a sentire il bisogno di pubblicare questa memoria, mercè la quale io mi lusingo che la conoscenza della numismatica liparese venga di molto avantaggiata, con raggiunta di non pochi tipi inediti, e nel periodo greco ed in quello romano.
Era nella mente del lodato sig. barone Piraino di illustrare egli stesso la sua raccolta numismatica; anzi aveva già fatto incidere dal litografo Gussio di Cefalù, come ho già detto, sei tavole nelle quali egli aveva riunito, senza ordine rigorosamente scientifico, ma per grandezza, un non piccolo numero di monete di Lipara. Ciò risulta e dalle tavole che si conservano in quella Fidecommissaria, e dagli elogi funebri che furono recitati, e da relazioni orali di parenti di lui, e da una breve memoria che monsignor Cavedoni inseriva negli Atti e Memorie delle RR. Deputazioni di Storia Patria per le provincie Modenesi e Parmensi (1869).
Il Cavedoni, la cui molta dottrina in cose archeologiche ci avrebbe dato, certamente, un esauriente ragguaglio intorno alle monete liparesi, avute dal Piraino le sei tavole, senza veder le monete, come egli stesso asserisce, senza averne il peso, ma soltanto dalle povere incisioni che il Piraino ne aveva fatte eseguire, e senza tener conto delle molte monete di Lipara che non figurano in quelle tavole e che pur sono nel Museo Mandralisca, scrisse poche pagine illustrative delle tavole stesse e le inserì negli Atti suddetti.
Io ho fatto il lavoro direttamente sui conii, tenendo conto di quello che il Torremuzza, il Mionnet, il Paruta, il Poole e l’Head sapevano della monetazione liparese.
La mia cronologia dei conii liparesi differisce in parte da quella assegnata dall’Head, il quale l’ha regolata più attenendosi al criterio della tecnica, che a quello dello vicende storiche. Io ho creduto di non trascurare quel dato, che è di grande importanza, ma di tenere in gran conto lo sviluppo dello vicende storiche del gruppo delle Lipari.
Messina. Febbraio, 1901.
G. T. |