Numismatica di Lipara/Coniaggio liparese

Coniaggio liparese

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Lipara Età greca

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IL CONIAGGIO LIPARESE

La monetazione di Lipara ricorda quella delle colonie greche della Sicilia dipendenti da Syrakusai che si assegna al 350/309. I ricordi, più che le vere somiglianze, sono nel colorito della tecnica, non nei dettagli del tipo. Soltanto nel periodo di Gerone, poco prima della battaglia di Mylai, c’è una certa somiglianza di conii fra l’isola e le città greche della costa siciliana prospiciente il gruppo. E la cosa è facilmente spiegabile sia per la ragione politica, che per quella topografica.

Non mi sembra che la monetazione della calcidese Rhegion abbia avuto una vera eco sulle monete di Lipara. E quantunque sia da ritenersi che Rhegion abbia avuto rapporti politici con Lipara e con le città della Sicilia poste di fronte alla sua costa, tuttavia, per l’età greca dell’isola, non mi pare si possano dimostrare questi rapporti per la via dei conii.

Vero invece mi sembra quanto il Pais1 afferma circa la somiglianza dei conii di Lipara con quelli di Mytistraton. La memoria del nume patrono e signore di tutta quella terribile zona vulcanica, crea la coesistenza e diffusione del tipo efestiaco in tutti i paesi della zona prospiciente il gruppo delle liparee. Quel culto non era localizzato alla sola Lipara, ma si allargava anche ai paesi della costa settentrionale della Sicilia, certamente sino ad Agathyrnon (Capo d’Orlando) verso l’occidente di questa costa nordica dell’isola, dove si conservava anche nella città il nome di uno dei sei figli di Liparo (Diod. Sic. V 8. 2) e giù verso la costa orientale fino a Messana.

Le monete c’indicano il culto di Hephaistos come predominante nell’isola2, poi quello di Poseidon; e l’Head vi [p. 15 modifica]riconosce anche quello di Ares3. Questi culti, specialmente nella età greca, hanno la loro migliore espressione nella tecnica delle monete.

L’arte, relativamente ai periodi della piuttosto tarda monetazione liparese, ci si presenta come abbastanza progredita: ciò è dovuto, secondo io penso, allo sviluppo ed alla finezza cui erano già pervenute le colonie greche con le quali Lipara era in contatto, specialmente Syrakusai. Qui era già fiorita l’arte di Evainetos e di Kimon: Prokles aveva lavorato per Naxos, Kratesippos per Rhegion, e l’influenza di una tecnica così progredita doveva farsi sentire nei conii delle altre città della Sicilia. Manca così in Lipara il periodo dell’arte rozza.

Il suo coniaggio si può dividere in due età: la greca e la romana. La prima va dal 400 al 254, l’altra scende giù sino all’89 a. C.

Vediamone ora i caratteri.




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ETÀ GRECA

400-252 a. C.


Quest’età si può dividere in 4 periodi:

400-350


Stile semplice. Le due facce della moneta accennano alla vita del mare. Arma parlante: D) prora di nave, R) il delfino. Epigrafe: ΛΙΠ4ΑΡΑΙΟΝ.

350-309


La figura di Hephaistos seduto, sul D); il delfino sul R). L’arte è più raffinata. Bella la posa del nume, svelto e flessuoso il delfino. Epigrafe: ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ e ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ. Si notano le marche di valuta espresse con 6, 3, 2, 1 globetti.

309-304


Il conio federale Lipara-Tyndaris.

304-252


Lo stile di questo periodo arieggia quello dei conii di Agatocle e dei mamertini. Si notano sul D) la testa di Ares o di Poseidon; sul R) il tridente. Epigrafe: ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ.


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ETÀ ROMANA

251-89. C.



251-217


Sul D), testa di Hephaistos coperta di pilos conico; sul R) prora di nave, segni di valuta, rappresentati su 6. 4. 3. 2. 1 globetti. Arte grossolana. Epigrafe: ΛΙΠΑΡΑΙΟΝ e ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ.


217-89


Il coniaggio decade. Sul D) è la testa di Hephaistos coperta di pilos conico5, o di Poseidon laurato; sul R) la figura di Hephaistos, o un guerriero (lo stesso Hephaistos?) in atteggiamenti diversi. Epigrafe: ΛΙΠΑΡΑΙΩΝ; ovvero, nei conii, più tardi, sul D) la testa di Hephaistos, sul R) una tanaglia ed il nome di due duumviri municipali.

Nell’insieme, il coniaggio della Lipara greca è molto più ricco di quello della romana.


Note

  1. Storia della Sicilia e della Magna Grecia. Torino. 1894. I. p. 120 nota 1.
  2. Fra gli aggettivi di Hephaistos è anche quello di λιπαραῖος. Theocr. Id. 2. 133 sq. Le isole son dette Ἡφαιστίαδες (Cic. de nat. deor. 3. 22). In Lipara, Callimaco hymn. III. 40 e lo Schol. trasferiscono la fucina dei Ciclopi di Hephaistos.
  3. Senza solide basi mi sembra l’affermazione di J. Eckhel (Doctr. Num. Vet. Vindob. 1792, I 1. 270) che nell’uomo barbuto [Poseidon] vede Bacco.
  4. * Il Π ha quasi sempre la forma arcaica nella moneta dell’età greca ed in quelle dell’età romana del periodo 215-217.
  5. Non è soltanto delle monete di Lipara l’uso del pilos conico per coprire la testa di Hephaistos. J. de Witte (Type des médailles grecques [in Revue numismatique 1842 pag. 77 sgg.]) riferisce intorno ad un raro didramma di Larissa, conservato nel Museo Britannico, sul quale la testa del nume è coperta di pilos conico. Così nelle monete di Malaca, di Populonia ed altrove, e sui denari della famiglia Aurelia.