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nosce anche quello di Ares1. Questi culti, specialmente nella età greca, hanno la loro migliore espressione nella tecnica delle monete.

L’arte, relativamente ai periodi della piuttosto tarda monetazione liparese, ci si presenta come abbastanza progredita: ciò è dovuto, secondo io penso, allo sviluppo ed alla finezza cui erano già pervenute le colonie greche con le quali Lipara era in contatto, specialmente Syrakusai. Qui era già fiorita l’arte di Evainetos e di Kimon: Prokles aveva lavorato per Naxos, Kratesippos per Rhegion, e l’influenza di una tecnica così progredita doveva farsi sentire nei conii delle altre città della Sicilia. Manca così in Lipara il periodo dell’arte rozza.

Il suo coniaggio si può dividere in due età: la greca e la romana. La prima va dal 400 al 254, l’altra scende giù sino all’89 a. C.

Vediamone ora i caratteri.




  1. Senza solide basi mi sembra l’affermazione di J. Eckhel (Doctr. Num. Vet. Vindob. 1792, I 1. 270) che nell’uomo barbuto [Poseidon] vede Bacco.