Novellette ed esempi morali (Bernardino da Siena)/Il pazzo e l'ombra

Il pazzo e l’ombra

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Il capitolo delle bestie Il predicatore sottile
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IL PAZZO E L’OMBRA


Doh, dimmi: qual cosa è che gravi, piú che l’arena, o che el piombo, o che la massa del ferro? Sai che è? È l’uomo parziale.1 Questo è il piú fatuo e pazzo peccato e grave, che si possa fare: imperò che chi l’ha, mentre che egli sta in tale peccato, mai non si può salvare. O parziale, tu se’ simile a colui che ha la frenase; il quale quando l’ha, non riguarda persona: egli amazzerebbe cosí il padre e la madre, e’ fratelli, come amazzasse una bestia; e perché io il so, posso arditamente dire qui e con verità. Io so’ stato già in luogo, che li fratelli propri si so’ balestrati per amazzarsi l’uno l’altro. Voi non ve n’avedete e fate peggio che non fanno i lupi o i cani. Vuoi vedere s’io dico il vero? Tu il puoi vedere per isperienza. El cane non mangia la sua carne, né anco il lupo non mangia la sua carne, né il lione la sua; e cosí d’ogni animale. Al parziale tanto è malagevole il comportare la contraria parte, che s’el fratello o il figliuolo o il padre fusse contrario a lui, egli s’ingegnarebbe d’ucciderlo. Doh! te ne voglio dire uno esemplo, o parziale, e forse nel portarai. Egli fu uno pazzo che andava verso [p. 30 modifica]l’occidente, e portava una mazza in mano, e il sole gli era dietro, e egli faceva la meriggia dinanzisi. Come egli vede questa meriggia, a lui gli pare che sia un altro col bastone in mano, come aveva lui; subito gli corre adosso per dargli col suo bastone, e la meriggia correva come lui; e quando ebbe corso un pezzo, non potendolo giògnare, egli si fermò per stracchezza. E poi si rizzò un’altra volta, e pure si dà a correre per giògnare costui; infine corso un pezzo, egli giònse a una certa via, dove egli s’aveva a vòllare; e la meriggia gli veniva per lato; e venne cosí allato a uno poggetto, là dove essa meriggia veniva a èssare alta e ritta. Come costui vidde la meriggia ritta col bastone in mano, ei egli si pose ine col suo bastone, e tanto s’ameschiò con questa sua meriggia, che egli si ruppe il capo. Simile, a proposito. Cosí è fatto il guelfo e ’l ghibellino. Pazzarone, che per tale pazzia egli rompe el capo a sé e anco a tutti e’ suoi! Che per certo s’io fussi imperadore... Doh! Io so’ bene..., ma egli mi manca la bacchetta. Oh! Io li farei stare senza mangiare. Oh! Io li farei da questo peccato levare; che non se n’aveggono, e muoiano disperati. Doh! Non ti volere disperare: ripenteti e fa’ quello ch’io ti dico.


Note

  1. Cioè l’uomo che segue la parte guelfa o ghibellina.