Non potêr gli occhi miei giá sofferire
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vii
[La sua donna agli altri dá pace, a lui guerra.]
Non potêr gli occhi miei giá sofferire
i raggi del suo viso sí lucente;
non poté la mia vista esser paziente
a qual vedea de’ duo begli occhi uscire.
Ma par contra ragione s’io ne ammire,
perch’è cosa divina e sí eccellente,
che non patisce che l’umana mente
possa la gran bellezza sua fruire.
Costei cosa celeste, non terrena,
data è agli uomini, superno e sol dono,
ed è venuta ad abitare in terra.
Ogni alma, che lei vede, si asserena;
ed io per certo infelice pur sono,
che agli altri pace dá, a me sol guerra.