Non così belle aprirono
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XLIII
Loda Clori.
Non così belle aprirono
Rose sul bel mattin,
Nè sì puri fiorirono,
Come qui gelsomin;
5Aurette non volarono
Sì fresche in sull’April,
Nè rivi mormorarono
Mai di suon sì gentil.
Qui fra rami, che accoppiano
10Bel Mirto e bello Allor,
Filomene raddoppiano
L’antico suo dolor;
E sì dolci disciolgono
Le note del martír,
15Che l’orecchie raccolgono
Carissimo gioir.
Quanto dal Ciel concedesi
A bel campo terren,
In questa piaggia vedesi
20Tutto cosparso appien:
Or qui dentro rinchiusomi
Oggi che far dovrò?
Per certo indarno scusomi,
Se Clori io taceró.
25Alma, cui dentro mirasi
Il pregio d’onestà,
E volto, dove ammirasi
Il colmo di beltà;
Sprezzinsi le memorie,
30Onde Clizia fiori,
E tacciansi le glorie,
Per cui Troja perì.
Qual vaghezza a dir menali?
Cor mio, non diciam più,
35E tu, lingua, raffrenali,
Che il tacere è virtù.
Clori lodar sentendosi,
L’orgoglio accrescerà,
E d’alterezza empiendosi,
40Più ci tormenterà.