Non cercar, tu che passi
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Le pitture e le sculture/Le sculture
xiii
pasquino
Non cercar, tu che passi,
come favelli e scriva
una pietra insensibile e scolpita,
che de la mano e de la lingua è priva.
Fôra ancor poco a quest’etá cattiva,
poiché taccion color c’han voce e vita,
quand’io non sol parlassi,
ma parlando scoppiassi,
per romper con lo scoppio e testa e braccia
a chi mi fa parlare, e vuol ch’io taccia!