Non è sì vaga alla stagion novella
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IV1
Non è sì vaga alla stagioni novella
L’ape di puri ed odorati fiori,
Allor che i novi preziosi umori
Industre porta ad arricchir la cella;
5Nè cervetta giammai leggiadra e snella,
Dianzi seguita ne’ riposti orrori
Da fieri veltri, di sospetto fuori
Sì ratta corse all’acqua chiara e bella:
Com’io son vago d’un focoso umore,
10Che versan gli occhi, allor che tema o zelo
Od altro affetto più m’accende in Dio.
Dice allor ebro di dolcezza il cuore:
Quanto è felice quei che alberga in Cielo,
S’egli ha gioia maggior del pianto mio!
Note
- ↑ Soavità della grazia divina.