Nave degli empi, che soverchi l'onda
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Cotta
XVII
Nave degli empi, che soverchi l’onda
De’ rei piacer così veloce e lesta,
Volgi l’iniqua prora, e il corso arresta,
Che de’ perigli tuoi parla ogni sponda.
5A danni tuoi già torbida e profonda
L’acqua del mar muove crudel tempesta:
Squarcia le vele il vento, e omai t’affonda
Voragin cupa, e il flutto urta, e ti pesta.
Ohimè già veggio ogni tuo bene assorto,
10Veggio l’antenne, e ogni tuo legno infranto,
Veggio il nocchiero naufragante e morto.
Oh nave, nave baldanzosa! Oh quanto,
Quanto era meglio a tempo entrare in porto!
Mira ove sei per l’indugiar cotanto.