<dc:title> Narrazione, e disegno della terra di Prato di Toscana </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giovanni Miniati</dc:creator><dc:date>1596</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Narrazione, e disegno della terra di Prato di Toscana.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Narrazione,_e_disegno_della_terra_di_Prato_di_Toscana/Dedica&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20210107234023</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Narrazione,_e_disegno_della_terra_di_Prato_di_Toscana/Dedica&oldid=-20210107234023
Narrazione, e disegno della terra di Prato di Toscana - Dedica Giovanni MiniatiNarrazione, e disegno della terra di Prato di Toscana.djvu
I come i fedeli Christiani, veri Servi di Dio, in tutte le necessitadi loro ricorrono à Sua Divina Maestà; cosi deono, e non altrimenti ricorrere le Cittadi, Terre, e Vassalli à lor Principi, e Signori; La Terra di Prato Vassalla, e Serva fedelissima di V. A. S. sotto Metafora dell’Infermo [p. 4modifica]alla Piscina, non può far questo, perche non hà huomini, che glie la possino raccomandare. Si come ha avuto per lo passato appresso li suoi Serenissimi Antecessori; si che e per giacere cosi qualche tempo, fe V. A. S. non la riguarda con l’occhio della sua misericordia; e acciò la n’habbia occasione, mi son mosso, come suo Figliuolo, obligato à giovargli, a portargliela innanzi, in quel più vero Ritratto per disegno, e discorso, che di presente si trova; accioche conoscendo V. A. S. ch’ella è pur una Terra ragionevolissima, in bel sito, comodamente grande, e piena di tanti luoghi sagri, e devoti, ne’ quali giorno, e notte tanti Religiosi, Preti, e Frati, e tante Verginelle Monache a tutte l’ore pregano la Maestà di Dio per Quella, e per la sua Serenissima Casa, e Famiglia, e per la Città Regia, e per li Stati suoi felicissimi, e per se stessa, che per la Dio grazia, e per la di V. A. S. si va trattenendo, perche non sendo Prato Terra di passo, ne mercantile, ne facoltuosa, non vien mantenuta da altro, che dalla mera grazia, e bontà di Dio, e dalla benignità di Quella, la quale gli lascia godere il lasciatogli da suoi amorevoli Benefattori, quali conobbero, che a volerla mantenere non vi era altro modo, che farle donativo publico delle loro [p. 5modifica]poche facultadi, e fatiche, quali si conservassero, e distribuissero poi alla giornata ne’ sua bisogni, e necessitadi, come credo sappia, e meglio saperà, se si degnerà vedere questo disegno, e Discorso da me disteso, e composto a questo fine, & ancora per far conoscer la Terra di Prato a chi non la conosce, e confermare l’Alt. V. S. ad aiutarla maggiormente, e cosi i suoi saggi Ministri, e tutta la Città stessa Serenissima, e dominante, mantenendogli, che possa aiutarsi, sovvenirsi, e reggersi in quel modo, che dalli suoi Benefattori, e Compatrioti gli è stato lasciato, dando animo à chi verrà, che habbino a fare il medesimo: La qual Terra con un governo publico, civile, e buono di Capitoli, e Ordini perpetui, e moderni di tempo in tempo confermati da loro Altezze Serenissime, e dalla Città dominante, s’è sempre governata bene, oggi si governa, e si governerebbe meglio tuttavia, che havessi qualcuno de’ suoi, che venissero à intercedere con verità, e dimandare per lei; ma poi che non hà, e non può far questo, supplisce la gran bontà di Dio, e V. A. S. e’ sua saggi Ministri, e Cittadini, nella cui grazia, e buona protezzione con ogni supplichevole preghiera la presento, e raccomando; [p. 6modifica]Pregando del continovo l’Onnipotente Iddio per le sue felicitadi, e grandezze. E sua Divina Maesta li spiri ad havere per raccomandata detta povera Terra sua devotissima Vassalla, e Serva.