Nè al merto tuo, nè alla pietà paterna
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Angelo Di Costanzo
IV
Nè al merto tuo, nè alla pietà paterna,
Alessandro, convien ch’un dì trapassi
Ch’io non tenti i miei versi umìli e bassi
Alzare a far di te memoria eterna.
5Ma il duol, ch’a suo voler regge e governa
L’intelletto e la mente e i sensi lassi,
Fa che ciascun di lor l’impresa lassi,
Per dar soccorso alla ruina interna.
Però ristretti a sospirar col core,
10Con far del viver mio l’ore più corte,
Cercan per altra via di farti onore;
Chè alla futura età le genti accorte
Potran pensar qual fosse il tuo valore,
Se mi uccise il dolor della tua morte.