Figlio, io non piango più, non che la voglia
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I1
Figlio, io non piango più, non che la voglia
Di pianger sempre oggi in me sia minore
Che in quel dì, che volando al tuo Fattore
Lasciasti fredda la tua nobil spoglia;
5Ma perchè l’infinta intensa doglia
Ha spento e secco in me tutto l’umore
Onde convien, che l’indurato cuore
Mostri sol co’ sospir quanto si doglia.
E siccome la vena è asciutta al pianto,
10Così il calor mancando al petto interno
Mi torrà il sospirar grato a me tanto.
Non fia però, che in questo vivo inferno
Con questa penna il tuo bel nome santo
Non cerchi, e ’l mio dolor far forse eterno.
Note
- ↑ Per Alesandro suo figlio morto fanciullo: così li 3. segg.