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Giovanni Pascoli - Myricae (1891)
Tristezze - La baia tranquilla
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XVIII
Getta l’ancora, amor mio:
non un’onda in questa baia.
Quale assiduo sciacquìo
4fanno l’acque tra la ghiaia!
Vien dal lido solatìo,
vien di là dalla giuncaia,
lungo vien come un addio,
8un cantar di marinaia.
Tra le vetrici e gli ontani
vedi un fiume luccicare;
uno stormo di gabbiani
nel turchino biancheggiare;
e sul poggio, più lontani,
14i cipressi neri stare.
Mare! mare!
dolce là, dal poggio azzurro,
17il tuo urlo e il tuo sussurro.