Myricae/Il bacio del morto

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Tristezze La notte dei morti
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IL BACIO DEL MORTO




i


È tacito, è grigio il mattino;
la terra ha un odore di funghi;
di gocciole è pieno il giardino.

Immobili tra la leggiera
5caligine gli alberi: lunghi
lamenti di vaporïera.

I solchi ho nel cuore, i sussulti,
d’un pianto sognato: parole,
sospiri avanzati ai singulti:

10un solco sul labbro, che duole.


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ii


Chi sei, che venisti, coi lievi
tuoi passi, da me nella notte?
Non so; non ricordo: piangevi.

Piangevi: io sentii per il viso
15mio piangere fredde, dirotte,
le stille dall’occhio tuo fiso

su me: io sentii che accostavi
le labbra al mio labbro a baciarmi;
e invano volli io levar gravi

20le palpebre: gravi: due marmi.


iii


Chi sei? donde vieni? presente
tuttora? mi vedi? mi sai?
e lacrimi tacitamente?

Chi sei? Trema ancora la porta.
25Certo eri di quelli che amai,
ma forse non so che sei morta....

Nè so come un’ombra d’arcano,
tra l’umida nebbia leggiera,
io senta in quel lungo lontano

30saluto di vaporïera.