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Giovanni Pascoli - Myricae (1891)
Ricordi - Il santuario
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XI
Come un’arca d’aromi oltremarini,
il santuario, a mezzo la scogliera,
esala ancora l’inno e la preghiera
4tra i lunghi intercolunnii de’ pini;
e trema ancor de’ palpiti divini
che l’hanno scosso nella dolce sera,
quando dalla grand’abside severa
8uscìa l’incenso in fiocchi cilestrini.
S’incurva in una luminosa arcata
il ciel sovr’esso: alle colline estreme
11il Carro è fermo e spia l’ombra che sale.
Sale con l’ombra il suon d’una cascata
che grave nel silenzio sacro geme
14con un sospiro eternamente uguale.