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Giovanni Pascoli - Myricae (1891)
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IV
Sciama con un ronzìo d’api la gente
dalla chiesetta in sul colle selvaggio;
e per la sera limpida di maggio
4vanno le donne, a schiera, lente lente;
e passano tra l’alta erba stridente,
e pare una fiorita il lor passaggio:
le attende a valle tacito il villaggio
8con le capanne chiuse e sonnolente.
Ma la chiesetta ancor nell’alto svaria
tra le betulle, e il tetto d’un intenso
11rossor sfavilla nel silenzio alpestre.
Il rombo delle pie laudi nell’aria
palpita ancora; un lieve odor d’incenso
14sperdesi tra le mente e le ginestre.