Myricae/Le gioie del poeta/Contrasto
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Giovanni Pascoli - Myricae (1891)
Le gioie del poeta - Contrasto
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V
i
Io prendo un po’ di silice e di quarzo:
lo fondo; aspiro; e soffio poi di lena:
ve’ la fïala, come un dì di marzo,
azzurra e grigia, torbida e serena!
Un cielo io faccio con un po’ di rena5
e un po’ di fiato. Ammira: io son l’artista.
ii
Io vo per via guardando e riguardando,
solo soletto, muto, a capo chino:
prendo un sasso, tra mille, a quando a quando:
10lo netto, arroto, taglio, lustro, affino:
chi mi sia, non importa: ecco un rubino;
vedi un topazio; prendi un’ametista.