Mira o Signor, come se 'n giace afflitta
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Malatesta Strinati
I1
Mira o Signor, come se ’n giace afflitta,
Tutt’aspersa di lagrime dolenti
D’acerbissimo duol nel cuor trafitta
La Reina del Mondo e delle Genti.
5Percossa già dalla tua destra invitta,
I reali deposti aurei ornamenti,
Misera sconsolata e derelitta,
Quasi vedova Donna, alza i lamenti.
E dice: A te, mio Dio, solo peccai;
10Ma se d’alma pentita ami il cordoglio
Mirami in fronte, e il mio dolor vedrai.
Ah tu, Signor, che non hai cuor di scoglio,
Guarda all’augusta Penitente: e omai
L’accogli in seno, e la riponi in soglio.
Note
- ↑ Preghiera, a Dio per Roma in occasione de’ tremuoti dell’anno 1703.