Milione/189
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D'una novella del re d'Abasce
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Lo re d’Abascie si ebbe voglia d’andare in pellegrinaggio al santo sepolcro di Cristo. Ora li convenía passare per la provincia d’Aden, che sono suoi nemici, sí che fue consigliato che vi mandasse uno vescovo in suo luogo, sí ch’egli si vi mandò uno santo vescovo e di buona vita.
Ora venne quest[o] vescovo al Santo Sipolcro come pellegrino, molto orevolemente co molta bella compagnia. Fatta la reverenza al Santo Sipolcro che si convenía e fatta l’oferta, sí si misero a ritornare a loro paese. E quando furo giu(n)ti a’ Aden e ’l soldano l’ebbe saputo chi questo vescovo era, e per dispetto del suo segnore sí l’ebbe fatto pigliare, e disseli che volea ch’egli divenisse saracino. Questo vescovo, sí come santo uomo, disse che no ne farebbe nulla. Alora il soldano sí comandò che per forza si li fosse fatto uno segnale nel volto come si fanno a’ saracini, e fatto che fue, lasciollo andare.
Quando questo vescovo fue guarito sí ch’elli potéo cavalcare, sí si mosse a venire e tornò al suo re. Quando lo re lo vide tornato, sí ne fue molto alegro e domandò del Santo Sipolcro e di tutte le cose; e quando egli seppe come per suo dispetto il soldano l’avea cosí concio, si volle morire di dolore, e disse che questa onta vendicherebbe egli bene.
Alora si fece il re bandire grandissima oste sopra la provincia d’Aden. Fatto l’aparecchiamento, sí si mosse il re co tutta la gente, e sí fece grandissimo danno al soldano e ucisero molti saracini. Quando lo re ebbe fatto tutto il danno che fare potea e che piú no potea fare loro danno, né andare no si potea piú ina(n)zi per le troppe male vie che v’erano, sí si misero a ritornare in loro paese. E sappiate che li cristiani sono asai megliore gente per arme che no sono i saracini; e questo si fue ne li anni Domini 1288.
Da che v’abiamo detta questa novella, diròvvi de la vita di quegli d’Abascie. La vita loro si è di riso e di latte e di carne; e sí ànno leofanti: non ch’egli vi nascaro, ma vengonvi d’altre paesi. Nasconvi molte giraffe e molte altre bestie, e sí ànno molte bellissime galline, e sí ànno istruzzoli grandi quasi come asini; e sí ànno molte altre cose, ch’a volerle tutte contare sarebbe troppo lunga mena. Ca(ccia)gione e uccellagioni si ànno assai, e sí ànno pappagalli bellissimi e di piú fatte, e sí ànno gatti mamoni e iscimmie asai.
Avete inteso d’Abascie; vo’vi dire de la parte d’Aden.