Capitolo 162
Della piccola isola di Iava

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Capitolo 162
Della piccola isola di Iava
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Quando l’uomo si parte de l’isola di Pentain e l’uomo va per siloc da 100 miglia, truova l’isola di Iava la minore, ma è sí piccola che gira 2.000 miglia. E di quest’isola vi conterò tutto ’l vero.

Sapiate che su quest’isola à 8 re coronati. È sono tutti idoli; e ciascun di questi reami à lingua per sé. Qui à grande abondanza di tesoro e di tutte care spezie. Or vi conterò la maniera di tutti questi reami, ciascun per sé, e diròvi una cosa che parrà meraviglia a ogn’uomo: che quest’isola è tanto verso mezzodie che la tramontana non si vede, né poco né assai. Or torneremo a la maniera degli uomini, e diròvi del reame di Ferlet.

Sapiate che, perché mercatanti saracini usano in questo reame co lor navi, ànno convertita questa gente a la legge di Maomet. E questi sono soli quelli de la città; quelli de le montagne sono come bestie, ch’elli mangiano carne d’uomo e d’ogn’altra bestia e buona e rea. Elli adorano molte cose, ché la prima cosa ch’elli veggono la mattina, sí l’adorano. Contato di Fe(r)let, conteròvi del reame de Basma.

Lo reame de Basman, ch’è a l’uscita del Ferlet, è reame per sé e (ànno) loro linguaggio; ma elli no ànno neuna legge, se non come bestie. Elli si richiamano per lo Grande Kane, ma no li fanno neun trebuto, perché son sí a la lunga che la gente del Grande Kane non vi potrebbe andare, ma ’lcuna volta lo presentano d’alcuna strana cosa. Elli ànno leofanti assai salvatichi e unicorni, che no son guari minori d’elefanti; e’ son di pelo bufali, i piedi come di lefanti; nel mezzo de la fronte ànno un corno grosso e nero. E dicovi che no fanno male co quel corno, ma co la lingua, che l’ànno spinosa tutta quanta di spine molto grandi; lo capo ànno come di cinghiaro, la testa porta tuttavia inchinata ve(r)so la terra: sta molto volentieri tra li buoi. Ell’è molto laida bestia, né non è, come si dice di qua, ch’ella si lasci prendere a la pulcella, ma è ’l contradio. Egli ànno scimie assai e di diverse fatte; egli ànno falconi neri buoni da ucellare.

E vo’vi fare asapere che quelli che recano li piccoli uomini d’India, si è menzogna, ché quelli che dicono che sono uomini, e’ li fanno in questa isola, e diròvi come. In quest’isola àe scimmie molto piccole, e ànno viso molto simile a uomo; gli uomini pelano quelle scimmie, salvo la barba e ’l pettignone, poi l[e] lasciano secare e pongolle in forma e concialle con zaferano e con altre cose, che pare che sieno uomini. E questo è una grande buffa, ché mai no fue veduti cosí piccoli uomini.
Or lasciamo questo reame, ché non ci à altro da ricordare; e diròvi de l’altro ch’à nome Samarra.