Memorie sulla dimora del sig. Cagliostro in Roveredo/II

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II.


E dopo pochi giorni cercava una casa d’affitto per abitare. Ed entrò in casa di Festo, e non si accordarono tra loro sul prezzo. Venne dunque dagli Echari, e piacciutagli la casa, ritornò per dirlo alla moglie, e combinare insieme su questo. Ed erano ancora all’albergo. Fattosi giorno stava ricevendo la plebe, e rimediando a’ loro mali. E venne da lui cert’uomo assai ricco, il quale era molto avvanzato negli anni, ed era tormentato dalla Litiasi, ciò che venne interpretato mal di calcoli. Gridava quindi: Signore, se puoi qualcosa, ajutami; ma egli rispose: sei vecchio, ed invecchiato in questo male, e vi cerchi rimedio? Nulladimeno torna domani, e ti farò una bevanda E tutto ciò udiva il medico, che lo aveva curato, e notava tutto in cuor suo diligentemente: ed essendo usciti, a tutti affermava avere ben parlato Cagliostro, e lo esaltava per i precetti della sua dottrina. E l’opinione, che uscì di lui nel popolo fu ch’egli è Profeta, e non riceve denaro da alcuno, [p. 7 modifica]nè vaso, nè veste; ma neppur fa differenza dal ricco al povero, attirandosi i cuori in compenso della sua benignità. E si faceva folla, e ricevevano ricette e denari per le medicine. Molti eran poi che dimenavano il capo, e non credevano, finchè non ne vedessero l’esito.