Memorie intorno la famiglia de' Signori di Tono/Prefazione
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PREFAZIONE.
Le istorie delle illustri famiglie sono per ordinario scritte da uomini che, a guisa di panegiristi; discendono all’esagerazioni. Costoro vogliono scrivere tutto lodando, e scrivere molto. Quindi avviene che, a dispetto della critica, vendono per fatti certi le menzogne di quelli che li precedettero, le vaghe tradizioni inventate dalla vanagloria e suggellate dall’ignoranza, e fanno dire agli scrittori e ai documenti quello che dir non vollero nè poterono. Poi, senza, sapere, nè apprezzar, nè conoscere il vero merito, quasi esclusivamente si sbracciano nel noverare e mettere in mostra titoli e cariche où il n’y avait rien à faire.
Queste sono le ragioni per cui tali istorie non si leggono, o leggonsi a solo fine di trovar materia da ridere e deridere, come facciamo colle dediche lunghe lunghe de’ nostri buoni vecchi, i quali si davano a credere che adulare e mentire non fosse iniquità, e potesse raccomandare al pubblico i loro scritti. Così per colpa degli scrittori va perduta l’utilità che trarre potrebbesi dalla lettura di buone istorie particolari, utilità maggiore assai per ogni privato di quella che si ritrae dal leggere le rivoluzioni delle repubbliche e degl’imperj.
Nasce dalla detta maniera di esporre le istorie degl’illustri casati un altro inconveniente gravissimo, ed è che la istoria delle città e delle province, la quale componesi in gran parte di ciò che hanno fatto od ommesso di fare le cospicue famiglie, viene ad essere confusa, manca e deturpata sì, che bisognano poi sforzi d’uomini di gran senno e coraggio, che sono rari, e in qualche luogo non sorgono mai, per ridurla alla sua compiutezza e dignità.
E le famiglie che codesti malaccorti intendono e credono d’illustrare, guadagnano elle forse da un simil modo di scrivere? Oh elle ci perdono e non poco. Imperocchè la vera loro gloria o rendesi dubbiosa od è oscurata dagl’inverosimili, od incredibili, o comunali racconti.
Io, nel raccogliere ed ordinare non poche Memorie risguardanti la Casa dei Conti di Thunn, mi sono proposto bensì di rilevarne l’antichità, la potenza, il lustro, le virtù, ma pur anche di giovare alla Patria, porgendo lumi ed ajuti a chi vorrà dettarne l’istoria, e di esser utile a chiunque ama di cooperare onestamente al credito e al benessere della propria famiglia. Ad ottenere questo triplice intento ho con diligenza schivato d’imitare quelli che deggio biasimare; e mi son fatto legge di seguir a rigore le regole di una severissima critica. E se per questo ho dovuto passare sotto silenzio od accennar dubitando più cose che leggonsi in Adamo Friedenfels, nel Bar. Brandis, nell’Armani, e in altri volumi stampati e manoscritti, ho procurato invece di schiarire, coll’ajuto di autentici documenti, ciò che mi parve molto importante, e pur restava nelle tenebre avvolto o nelle dubbiezze, e di produrre notizie di non piccolo rilievo, finora non notate da alcuno o del tutto ignorate.
Più altre Memorie si potranno mettere in luce da chi avrà tempo e sanità per leggere le carte conservate in gran numero negli archivj delle Case Thunn; dalle quali verrà e nuovo lustro a questa cospicua Famiglia, e nuova materia per l’istoria della Naunia e del Trentino. Speriamo che l’egregio signor Agostino Perini da Trento, il quale fu primo tra noi a dettare le istorie delle illustri Case tirolesi e trentine, come si dee, cioè traendone le Memorie da carte autentiche, sarà quegli che vorrà prestar alla Patria quest'altro pio uffizio.