Meditazioni sulla economia politica con annotazioni/V
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§. V.
Principj generali dell’Economia.
Quali saranno i confini, fino ai quali debbasi estendere il numero de’ venditori? Quale il limite, a cui resiringere il numero de’ compratori? Quali i mezzi per ottenere questi fini? Forse saranno le leggi vincolanti e coercitive? Saranno forse le leggi indirette? Questi oggetti meritano di essere esaminati.
Annotazioni.
Le Operazioni di Politica Economia. Voler accrescere il numero de’ Venditori è lo stesso, che accrescere il numero de’ Compratori, il che non si vorrebbe; e voler diminuire il numero de’ Compratori è lo stesso, che diminuire il numero de’ Venditori, il che non si vorrebbe. Questi termini sono correlativi; non vi saranno Venditori, ove non vi saranno Compratori, nè questi dove non saranno quelli. Supponiamo una Nazione che per molte date merci sia composta di soli Venditori di quelle senza Compratori delle medesime; Egli è facile a comprendere, che scemerà la circolazione interna a misura che crescerà questo genere di Commercio esclusivamente esterno. Questo Commercio sarà meno utile a vendite eguali di un altro simile Commercio appresso una Nazione, che abbia Compratori interni per cagione delle spese intermedie, che saranno a carico de’ Commercianti delle prima Nazione in confronto della seconda. Il Commercio delle barbare Nazioni dell’Africa è simile a quello, che quì si dà per cardine dell’Economica direzione delle Nazioni.
Queste sono venditrici senza compratori Nazionali dell’oro, dell’avorio alle Flotte Europee; e queste profittano del numero delle offerte senza la concorrenza degl’interni compratori, che alzino il prezzo delle medesime. Quanto più una Nazione avesse un vasto Territorio e fosse venditrice senza compratori, tanto più sarebbe barbara, e selvaggia.