Meditazioni sulla economia politica/XXXII

Su qual classe d'uomini convenga distribuire il Tributo

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Su qual classe d'uomini convenga distribuire il Tributo
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Quale sarà dunque il modo con cui distribuire le pubbliche gravezze con minore nocumento del popolo? Dai cinque canoni fissati disopra emana la soluzione di questo quesito. Quel tributo sarà men nocivo allo Stato che immediatamente non percuoterà la classe dei poveri, quello di cui la percezione sarà la meno dispendiosa, e meno soggetta all’arbitrio, quello che non accresca immediatamente le spese dei trasporti interni, nè s’interponga fra il venditore ed il compratore, e che non vada troppo da vicino accrescendo col crescere dell’industria.

Si è accennato più sopra che il tributo è sempre una legge che trova un niso negli uomini a deluderla. Dunque sarà sempre più fermo, e sicuro il tributo quando percuoterà immediatamente un numero minore di uomini. Due vantaggi vi saranno: un vantaggio di dover tener di vista un numero minore di debitori. L’altro vantaggio sarà di avere minori spese nella percezione perchè le spese di essa tanto sono minori quanto diminuisce il numero degl’immediati contribuenti.

Posto ciò, quale è la classe fra i membri dello Stato, che si può trascegliere più innocuamente per ricevere immediatamente da essa il tributo? La classe dei Possessori. Chiamo possessori coloro, i quali hanno in loro dominio e proprietà o fondi di terra, o case, o mercanzie, o merce universale data a censo, o su i banchi pubblici, o particolari. Tutte queste quattro categorie di possessori vorrebbe la giustizia che uniformemente a misura della loro proprietà portassero immediatamente tutt’i pesi della nazione, perchè dalla società essi ritraggono non solamente la protezione della proprietà personale comune a ciascun uomo, ma essi di più ritraggono la protezione della proprietà reale; nè potendo dare cosa alcuna all’erario chi nessuna ricchezza possede, ogni ragion vuole che l’erario riceva una parte dell’annua riproduzione dalle mani di quelli che soli la possiedono.

Si è già veduto in prima qual sia la forza espansiva dei tributi, e come i possessori cercherebbero a conguagliarsi, e a far concorrere anche i non possessori con un’opera più intensa, e attiva, la quale è il solo fondo con cui i non possessori possono portare la lor parte del tributo. I possessori inoltre sono la classe sola che possa fare l’anticipato disborso del tributo, perchè essi unicamente ne hanno la forza, e altresì essi unicamente possono fare colla maggiore celerità il conguaglio, e diramare a norma delle consumazioni di ciascuno i pesi pubblici.

Ho detto che la giustizia vorrebbe che uniformemente pagassero le quattro categorie dei possessori indistintamente a misura della loro proprietà; ma spesse volte in politica vuole la necessità che ci scostiamo dalla rigida precisione geometrica, e conviene allontanarsi dal gran nemico del bene, l’ottimo apparente. Si tratta non già di evitare ogni inconveniente, nè ogni parziale ingiustizia (che il tributo ne ha sempre porzione) si tratta di scegliere i minori inconvenienti e non più.

I Possessori della merce universale accomodata o ai Cittadini, ovvero ne’ banchi pubblici come contribuirebbero al tributo? Su i banchi pubblici sarebbe di facile esecuzione; ma perchè pagar loro un interesse, e poi diminuirlo? Sarebbe assai più semplice ribassar gli interessi nel modo detto altrove. I censi fatti presso dei privati come potrebbero ridursi a catastro? Obbligheremo noi ogni uomo a palesare i suoi debiti? Con ciò si diminuirebbe con una odiosissima legge tutta quella parte non piccola di circolazione che fassi unicamente appoggiata alla opinione, conseguentemente si rallenterebbe l’industria. Se vogliasi stare alle spontanee notificazioni, apparirà ben modico il fondo censibile, e sarà punita l’ingenuità. Si ricorrerà a premiar delatori per iscoprire i censi non palesati? la diffidenza, il sospetto si spargerà nel popolo, e il costume pubblico verrà corrotto nelle midolla. Che catastro sarà mai questo dei prestiti? Variabile in ogni mese, in ogni giorno, e sempre di una fluttuante quantità. Aggiungansi le spese del gran numero dei subordinati, necessarj a correr dietro a questi volubili elementi, e tenerne registro, e troverassi che è men male la parziale ingiustizia di lasciare esente questa categoria di possessori, e accollar la loro porzione ad altra categoria, che ingolfarsi in questo caos di gravissimi disordini.