Della maniera di prendere il caffè

../V ../VII IncludiIntestazione 15 marzo 2012 100% Da definire

Alexandre Martin - Manuale del dilettante del caffè (1828)
Traduzione dal francese di Anonimo (1830)
Della maniera di prendere il caffè
V VII
[p. 74 modifica]

CAPO VI.


Della maniera di prendere il caffè.


Ci proponiamo di qui dare alcuni precetti sulla maniera di prendere il caffè. L’aneddoto seguente ci è paruto preferibile a [p. 75 modifica]tutto ciò che avremmo potuto scrivere su tale argomento; pensiamo ch’esso piacerà ad alcuni dei nostri leggitori.

Li 13 Aprile 1786, l’ab. Delille era a pranzo in casa Marmontel, suo confratello; parlavasi delle molte piccole cose ch’un valent’uomo era obbligato di sapere nel mondo, per non correr pericolo di esservi beffato. Sono innumerabili, disse Delille, e ciò che infastidisce si è che tutto lo spirito del mondo non basterebbe per far indovinare tutte queste minuzie. Non ha guari, soggiunse, l’ab. Cosson, professore di belle lettere nel collegio Mazarin, parlavami d’un pranzo a cui egli si era trovato alcuni giorni prima, con personaggi di corte, cordoni bleu, marescialli di Francia, in casa l’ab. de Randovilliers, a Versailles. «Scommetto, gli dissi, che voi siete ivi caduto in cento incongruenze. „ — „ Come mai! rispose vivacemente l’abate Cosson assai [p. 76 modifica]inquieto; io son d’avviso di aver fatto ciò che fan tutti».

L’ab. Delille. » Qual presunzione! Scommetto che voi niente avete fatto di ciò che gli altri fanno. Ma via, limitiamoci al desinare, e primieramente che faceste voi del vostro tovagliuolo, mettendovi a tavola?

L’ab. Cosson. » Del mio tovagliuolo? Io feci quel che fan tutti; lo spiegai, lo distesi sopra di me, e l’attaccai per un angolo alla mia bottoniera». — E bene mio caro, voi siete il solo che avete ciò fatto; ma non si fa così. Non si dispiega il tovagliuolo; lo si lascia sulle sue ginocchie.

» E come faceste voi per mangiare la vostra zuppa»? — «Come tutti, almen così penso... Presi il mio cucchiaio con una mano, e la mia forchetta coll’altra» ... — «La vostra forchetta!... O Dio buono! Niuno prende la forchetta per mangiare la zuppa. [p. 77 modifica]

»Dopo la vostra zuppa, che avete voi mangiato»?

»Un uovo fresco. — «Buono. E che faceste del guscio»? — «Come tutti, lo diedi al valletto che mi serviva», — «Senza romperlo»? — «Senza romperlo„. — „E bene, mio caro, non si mangia mai un ovo fresco senza romperne il guscio„.

„E dopo il vostro ovo„? — „Dimandai dell’allesso„. — „Dell’allesso! niuno dimanda dell’allesso; si domanda del manzo e non dell’allesso.

„E dopo il vostro allesso„? — „Pregai l’ab. di Randovilliers di mandarmi d’un assai bel pollame„. — „Sgraziato! del pollame! Si dimanda del pollastro, del cappone; della pollastra; non si parla di pollame che nel cortile.

„Ma non dite niente della vostra maniera di chieder da bere„. — „Ho, come tutti, [p. 78 modifica]dimandato del Sciampagna, del Bourdeaux, a quelli che ne avevano dinanzi„. — „Come tutti, del Sciampagna, del Bourdeaux! Sappiate dunque che tutti dimandano del vino di Sciampagna, del vino di Bourdeaux.

„Ma ditemi alcuna cosa intorno alla maniera in che mangiaste il vostro pane„. — „Certamente nella maniera di tutti; Io tagliai propriamente col mio coltello„. — „Eh! il pane si rompe, non si taglia.

„Ed il caffè come lo prendeste„? — „Oh! per questa volta; come tutti: desso era ardente: lo versai a riprese dalla chicchera nel piattello„... — „E bene? faceste come non fa veruno: tutti bevono il caffè nella chicchera, e non mai nel piattello. Vedete dunque, mio caro Cosson, che non avete detto una parola, nè fatto un movimento che non fosse contrario all’uso.

» L’ab. Cosson era confuso, proseguì l’ab. [p. 79 modifica]Delille; per sei settimane egli s’informava, da tutti que’ ne’ quali abbattevasi, di alcuno degli usi, intorno a cui lo avea criticato. Se non che, soggiunse l’ab. Delille, quando gli diedi la importante istruzione che ora vi ho riferito, non erano quindici giorni ch’io stesso ricevuta l’aveva da Madama... essendomi sentito più volte imbarazzato nel mondo, e non sapendo nè come presentarmi, nè come condurmi nel bere e nel mangiare, mi determinai di chiederle un giorno, s’io non era assai ridicolo... Infinitamente, ella mi rispose; e dipoi mi diede quelle lezioni, delle quali ho ripetuto una parte all’ab. Cosson«.