Magna ferendo me tuba 'n oregli
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Questo testo fa parte della raccolta Rimatori siculo-toscani del Dugento
III
A Si. Gui. da Pistoia
Se preferisca che la loro amicizia invecchi o sia sempre fresca.
Magna ferendo me tuba ’n oregli
d’orrato ch’ognor in te pregio regna,
lo cor mi stringe pur volendo vegli
com’eo pensando tuo conto devegna.
e con onni argomento m’aparegli
pugnando ch’ad amico t’aggia e tegna,
in guisa ch’amistà mai non en vegli,
ma fra noi sempre fresca si contegna.
Und’ho pensato de l’acontar mostra
il dir sia pria, che ’n ciò vegliat’ho e veglio,
parendo me grand’amistanza n’esca.
E perch’ho ditto de l’amistà nostra,
responsion chero, qual ti sembra meglio,
veglia tuttor la mantegnamo, u fresca.