Libro di sentenze/Pitagora primo filosofo

Pitagora primo filosofo

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Dedica Socrate filosofo
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LIBRO DI SENTENZE1



pittagora primo filosofo.

Chi s’affretta di consigliare, sì s’affretta di pentere.

Cogli amici si conviene brieve parole, e longhe amistà.

L’amico rado si truova, e leggiermente si perde.

Ammassare ricchezze non è fine di molti, ma è mutamento di miseria.

Più leggiermente si passa l’odio de’ folli e de’ malvagi, che la loro compagnia.

Ninna cosa è più degna e di maggiore lode al grande uomo, che essere umile e benigno.

Niuno per gli secoli fu posto sì ad alto, che non abbia povertà, se vuole che per ricchezze niente gli falli.

Comanda lo peccato chi nol vieta quando può.

Niuno bene è allegro sanza compagno.

Quando la prosperità ha fatto lo suo corso nell’uomo, si conviene che l’avversità faccia lo suo, perché ha nel mondo maggiore potenza. [p. 2 modifica]

Maravigliosa fortezza è quella di veri amici: maraviglioso senno si conviene ad avergli.

Come che gloria sia grande, non vale niente, se ella è sola.

La gloria difende che non sia morto chi è degno d’averla.

Chi lo vincente danna per sentenza, sempre è condennato.

La rossezza del peccatore non è d’avere piccolo pregio.

Niente ène che l’amore più non meriti.

Se tu non se’ uno altro io, non mi se’ verace amico.

Acciò che possa umiliare la paura, proponi che sia avvenire.

Non credere alla maggior parte, ma alla migliore.

La buona fama frequente induce gloria.

Note

  1. Tale è il titolo di questo libretto nella Tavola degli autori citati nel Vocabolario della Crusca, sebbene il Ms. da me seguito, che è il medesimo citato dagli Accademici, non abbia nè questo nè altro titolo. Il testo palatino ha: DETTI DE’ FILOSOFI.