Libro de' Vizî e delle virtudi/Capitolo XV

De l'albergheria de la Fede Cristiana.

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De l'albergheria de la Fede Cristiana.
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Ammaestrato finemente dalla Filosofia di tutti li articuli de la fede, laonde sapea che sarei domandato, montammo a cavallo per compiere nostra giornata, e cavalcammo tanto ch’a ora di vespero fummo giunti a l’albergo della Fede. E questo era un palagio molto grande, le cui mura eran tutte di diamante, lavorate sottilmente ad oro e con buone pietre preziose; e ivi smontammo, e cominciammo il palagio a guardare. E quando avemmo assai veduto, disse la Filosofia: - Che ti pare di questa magione? - E io dissi: - Questa è tanto maravigliosa e bella, che mi pare una de le magioni di paradiso, c’ho già udito a’ frati molte volte predicare -. Ed ella disse: - Questo è il tempio che ad onore di Dio edificò Salamone; e avegna che non sia cosí bello come sono le magioni di paradiso, vo’ che sappi che questa è fatta a similitudine di quelle. E quand’ebbe cosí detto, entrammo là entro e montammo ne la sala là ov’era la Fede, che sedea in su una sedia molto maravigliosa e grande; e intorno di sé avea molta gente, cu’ ella insegnava e ammaestrava; ed era vestita d’un umile vestimento, e stava tutta cotale accercinata. E quando la Filosofia fue tanto presso a la Fede che la potea vedere, incontanente dalla lunga la conobbe, e rizzossi in piede e scese della sedia e vennele incontra. E quando le fu presso, si inginocchiò per baciarle il piede; e la Filosofia nol sofferse, ma pigliolla per la mano e rizzolla; e quando fue ritta in piede l’abbracciò, e cominciaro per gran letizia a lagrimare. E quando poteron riavere lo spirito1, sí si salutaro; e dipo ’l saluto disse la Filosofia: - Figliuola mia, Fede, come ti contien tu nel servigio e nella grazia di Dio? - Ed ella disse: - Assa’ bene, quando sono di te acompagnata, perché sanza la tua compagnia non si può Dio conoscere né niuno bene adoperare -. Ed ella disse: - E a me il mio conoscimento poco varrebbe, se non fosse la fede tua e le devote orazioni, che die e notte fai al Signore per l’umana generazione. E quando ebbero cosí detto, s’asettaro a sedere e ragionaro di loro fatti comuni. E quando ebbero assai ragionato, furono appellate che n’andassero a cena; e andarne, e cenaro a grand’agio e con molta allegrezza. E avegna che fosse lieve la cena e di poche imbandigioni, ma del rilievo si consolarono tanti poveri, che non avrei creduto che nel mondo n’avesse cotanti.

Note

  1. riavere lo spirito: riprendere fiato.