Libro de' Vizî e delle virtudi/Capitolo XIII

La promessione della Filosofia di nienare il fattore dell'opera alle Virtudi.

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La promessione della Filosofia di nienare il fattore dell'opera alle Virtudi.
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Dacch’ebbe la Filosofia posto fine al suo consiglio e alle parole de’ suoi amonimenti, dissi: - Dimmi, maestra delle Virtude, qual è la via de’ buoni costumi e de’ cortesi e savi riggimenti, per la quale si può andare alle Virtudi? Ed ella disse: - Figliuole, come ti mostri semplice ne li tuoi adimandamenti! Chi è colui che voglia ricorrere a la sua conscienzia, che cotesta via non sappia tenere? E io dissi: - Non te ne dare maraviglia perché te n’abbia domandato: ché m’hai detto di sopra che cotesta è una strettissima via, e vannovi poche persone, e truovasi in cotesto viaggio larghissime strade onde vanno molte genti; però potrei errare sozzamente, e tornare adietro mi sarebbe gravoso. Però ti priego che vegni meco, e faccimi il tuo servigio a compimento. Ed ella disse: - Molto volentieri, da che me ne prieghi, avegna che ’l mio venire non faccia bisogno.