Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura Li peggni Intestazione 10 marzo 2024 100% Da definire

Er zalame de la prudenza La scéna de marteddì ggrasso
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

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LI PEGGNI.

     Oh bbona![1] A Rroma s’era sempre usato
Che li Papi, ar riscéve[2] li trerreggni,
Fascéveno aridà[3] ttutti li peggni,
Che li Romani aveveno impeggnato.

     Prima io dunque che ffussi spubbricato[4]
Er Papa novo da sti rrossci[5] indeggni,
M’aggnéde[6] a pportà ar Monte[7] li mi’ ordeggni,
E cce fesce[8] du’ pranzi ar Tavolato.[9]

     C’avevo da sapé, ffijji mii bbelli,
Ch’er Papa dovessi èsse[10] un Cappellaro[11]
Che sformassi[12] sta razza de cappelli?[13]

     C...! annàjje[14] a vvienì lo schiribbizzo[15]
De nun ridà li peggni de ggennaro![16]
Cuesta sì cche mm’arriva ar cuderizzo![17]

Roma, 23 febbraio 1833.

Note

  1. Interiezione usata quando altri non vuole persuadersi delle parole o dell’operato di alcuno. L’a finale deve udirsi alquanto prolungata.
  2. Al ricevere.
  3. Facevano [ridare]: restituire.
  4. Che fosse pubblicato.
  5. Rossi: le Loro Eminenze.
  6. M’andai.
  7. Il Monte di Pietà.
  8. Ci feci.
  9. Il Tavolato è nome di un’osteria a circa tre miglia da Roma in sulla via di Napoli.
  10. Dovesse essere.
  11. Il cognome di Gregorio XVI è Cappellari, come tutti i fedeli e gl’infedeli sanno.
  12. Sformasse.
  13. Sformar cappelli, o anche semplicemente sformare, significa in buona Crusca: “entrare in broncio,„ o per parlare con più farina: “prendersi collera.„
  14. Andargli.
  15. Capriccio.
  16. Il Pontefice fu creato il 2 di febbraio [1831].
  17. Coccige. “Oh questa sì che mi giunge al vivo!„