Lezioni e racconti per i bambini/Insetti
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Insetti.
Questo nome vi metterà forse di cattivo umore, perchè vi darà a supporre ch’io abbia intenzione di venirvi fuori con qualcuna di quelle parolone noiose che fanno spesso pigliare in uggia ai ragazzi la scuola, i libri e qualche volta anche la maestra. Ma mettete l’animo in pace. Io, quando sono in mezzo a voi, non so pensare che a delle cose carine e divertenti.
Questa parola insetti non vi deve quindi spaventare. Ditemi, vi piacciono le farfalle, quelle belle farfalle bianche, rosse, azzurre, dorate, che svolazzano sui fiori e ne succiano il miele? Vi siete mai divertiti a correr loro dietro? Ne avete mai acchiappate? Avete mai posto mente alle loro belle ali variopinte, al loro corpicino esile e delicato? Quelle farfalle sono insetti, ossia appartengono a un genere di animaletti chiamati insetti.
Gl’insetti sono molti: rifacciamoci dal nominare i più comuni, i più conosciuti: le mosche, le formiche, le vespe, le zanzare, le pulci, ecc.
Quasi tutti questi animalini sono provvisti di sei zampette articolate e portano sul capo due antenne, che essi piegano e muovono a piacere. Ma vi voglio dare intorno ad essi delle notizie curiose che non possono fare a meno di divertirvi. Quando guardate qualche bella farfalla o qualche moscone, dall’ali scintillanti, dal volo rapidissimo, crederete certo che quella e questo sieno venuti al mondo a quel modo, cioè colle ali, colle antenne, e le zampettine, non è vero? Ebbene, qui sta l’errore.
Gl’insetti si riproducono per mezzo delle uova, e da queste si sviluppa da principio un bacherozzolo press’a poco eguale a quelli che troviamo pei campi o dentro ai frutti andati a male. Questi vermiciattoli che gli uomini dotti chiamono larve, si mostrano vivaci e voracissimi: crescono rapidamente, mutano la pelle parecchie volte, finchè non sono sufficientemente sviluppati. Dopo essere stato larva per un dato tempo, l’insetto fa un altro mutamento; smette di mangiare, di muoversi e muta forma. Allora intorno al suo corpicino si va formando una specie di scorza o involucro, dove egli riposa come dentro una scatola; e spesso, oltre a questo involucro, c’è un guscio particolare che l’insetto fabbrica da sè. E l’insetto viene allora battezzato dai dotti con un altro nome: cioè crisalide. E quando la crisalide è diventata un insetto perfetto, allora fende il guscio e esce all’aperto a prendersi la sua parte d’aria e di sole.
Da ciò vedete che prima di divenir farfalla, mosca, o, in una parola, insetto perfetto, il nostro animalino dev’esser uovo, larva e crisalide. Spero che non dimenticherete queste piccole notizie, le quali vi gioveranno non poco, quando intraprenderete degli studi più importanti.
Dianzi parlandovi delle vespe, vi ho taciuto il nome di una specie di vespa, dalla quale l’uomo ritrae grandi vantaggi: intendo parlare dell’ape. Ne avete mai vedute?
Quando questi animalini si sono riuniti in un dato numero, ossia hanno formato uno sciame, scelgono, per stabilirvi la loro dimora, un luogo oscuro, caldo e asciutto, o nella cavità d’un albero o in una spaccatura di roccia. Trovato il luogo adattato, che noi chiamiamo alveare, le api si mettono subito al lavoro: cominciano a ripulirlo da ogni immondizia e quindi, con una materia che esse stesse fabbricano, turano ogni buco, ogni apertura, lasciandone una sola per l’entrata e per l’uscita. Nell’interno della loro casina o alveare, costruiscono quindi un numero determinato di cellette a sei angoli, ossia esagone, dove ripongono il miele e la cera che esse succhiano dai fiori.
Voi tutti conoscete la cera, la quale serve a tante applicazioni di medicina, di arti e mestieri, e illumina sì splendidamente le nostre chiese e le nostre sale: avrete anche assaggiato il miele, il dolcissimo miele: ma forse non avete saputo fin qui il nome dell’industre animaletto che ci procura questi tesori, ed è tenuto meritamente come simbolo d’operosità e di previdenza.
Nè, parlando degl’insetti, sarebbe bene tacervi il nome del filugello o baco da seta, la sola farfalla veramente utile all’uomo, il quale ritrae da essa lo splendido filo di seta che, tessuto, si trasforma in quelle ammirabili stoffe che si chiamano velluto, raso, faille, moarè, ecc.
Questa farfalla è originaria di un paese molto lontano da noi, che si trova nell’Asia e si chiama Cina o China, ma ora è diffusa in tutta l’Europa. L’allevamento de’ bachi da seta è sempre stato ed è tuttavia sorgente di molti guadagni in chi lo intraprende: esige però molte cure e molta pazienza.
Che ve ne pare, figliuoli, di questa lezioncina? L’avete trovata troppo lunga, troppo noiosa, troppo difficile? E vi sentireste in grado di risponder per benino alle seguenti domande?
1. Ditemi il nome di sei insetti, tra quelli che vi sono più famigliari.
2. Come si riproducono gl’insetti? Da quanti stati passano prima di diventare tali quali li vedete?
3. Ditemi qualche cosa sull’ape: a quale altro insetto somiglia? Che nome prende una riunione d’api? Come si chiama il luogo dove le api fissano la loro dimora? Che ci danno le api?
4. Che cosa ci dà il filugello? Di dove ci viene?