Lezioni di analisi matematica/Capitolo 18/Paragrafo 116
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§ 116. — Nuovi teoremi sulle equazioni lineari alle derivate ordinarie.
Applichiamo il lemma precedente alla domanda posta al § 114. Le siano soluzioni al Wronskiano differente da zero della equazione omogenea
(1)
Anche soddisfi a tale equazione; sia cioè
(1)bis ;
Si scriva la nella forma (1) del precedente lemma: sarò per le (3), (3)bis del lemma stesso
(2)
mentre la (4)bis del lemma diventa nel nostro caso in virtù di (1)bis
(3) .
Le (2), (3) formano un sistema di equazioni lineari omogenee nelle , in cui il determinante dei coefficienti delle incognite è il Wronskiano delle che per ipotesi è differente da zero. Dunque (§ 27) le sono nulle, cioè le costanti. possiamo dunque rispondere affermativamente alla domanda che chiude il § 114 affermando che:
Se sono note soluzioni della equazione omogenea (1) od (1)bis a Wronskiano differente da zero, tutte le altre soluzioni sono le loro combinazioni lineai a coefficienti costanti.
Ma i nostri risultati permettono di affermare di più- Supponiamo che soddisfi non all'equazione omogenea (1)bis, ma all'equazione non omogena.
(4) ,
ferme restando le altre ipotesi sulle . In tal caso, come sopra, si potranno ancora scrivere le (2), mentre la (4)bis formano un sistema di equazioni di primo grado nelle , che si possono risolvere con la regola di Leibniz-Cramer, perchè il determinante dei coefficienti delle incognite è il Wronskiano delle , differenze da zero. Si possono così determinare le e quindi con integrazioni (una per ognuna delle ) dedurne i valori delle . Ognuna delle porta perciò l'indeterminazione di una costante additiva; cioè, se è un integrale indefinito della testè determinata, si ha:
( costante arbitraria).
Cosicchè sarà:
.
Il secondo addendo del terzo membro è una combinazione lineare delle , a coefficienti costanti c, da scegliersi in modo qualsiasi, cioè è una soluzione qualsiasi della equazione omogenea 81) od (1)bis. E ciò è naturale perchè al § 114 abbiamo già visto che da una soluzione di (4) si passa alla soluzione più generale, aggiungendo ad essa la soluzione più generale della equazione omogenea corrispondente. Quindi:
Se le sono le soluzioni a Wronskiano differente da zero dell'equazione omogenea (1) od (1)bis, la soluzione più generale dell'equazione (4) non omogena si ottiene ponendo , ove le siano integrali di quelle funzioni , che si ottengono risolvendo le equazioni (2) e (3)bis, algebriche lineari nelle .
Si noti, che, se , la (3)bis si riduce alla (3); le (2) e le (3)bis dicono ; cioè cost., come avevamo già osservato.
Il metodo qui svolto di integrare la (trovare le soluzioni della) (4) si chiama metodo della variazione delle costanti arbitrarie, in quando che alle , costanti arbitrarie nella formola che risolve (1), si sostituiscono conveniente funzioni di nella formola che risolve (4