§ 108 bis — Integrali superficiali in coordinate generali.
I risultati di questo paragrafo saranno dimostrati più avanti in modo semplice benchè diretto. Noi qui faremo invece delle ipotesi analoghe a quelle fatte ai §§ 103 e seg. che del resto sarebbe facile giustificare in modo diretto.
I risultati a cui giungeremo, si debbono riguardare come l'estensione del metodo di integrazione in coordinate polari a coordinate qualsiasi. Useremo, p. es., i metodi intuitivi del § 108.
Sia un'area del piano ; e siano <math<X, Y</math> due variabili: funzioni delle in .
Viceversa le si possano considerare come funzioni ed delle , così che un punto di si possa determinare tanto dando i corrispondendi valori delle , quanto quelli delle X, Y</math>.
Dividiamo con linee , indicando con gli incrementi che subisce la o la per passare da una tale linea alla successiva; sostituiamo poi a quelli dei quadrangoli curvilinei tutti interni a limitati da due linee consecutive , e il quadrangolo rettilineo che ha gli stessi vertici. L'area sarà così divisa in
) quadrangoli rettilinei tutti interni a ,
ed in
) poligoni curvilinei parte del contorno dei quali appartiene al contorno di .
Noi ammetteremo:
1° Il contributo portato alle nostre somme da questi ultimi poligoni tende a zero, quando i tendono contemporaneamente a zero.
2° Per calcolare i limiti che incontreremo (quando i tendono contemporaneamente a zero) si possono far tendere a zero prima i , poi i o viceversa.
Uno dei quadrangoli rettilinei ha i vertici posti sulle intersezioni di una linea e con due linee e . I suoi vertici saranno perciò i punti
;}}
;
;
.
E la sua area sarà la somma delle aree dei traingoli 1. L'area del 1° vale (per nota formola di geometria analitica) il valore assoluto di
[p. 356modifica]Supposto che le abbiano derivate prime e seconde finite e continue2, e ricordando la formola di Taylor
.
ed analoghe, si trova che tale area vale il valore assoluto di
dove è una quantità che (se con indichiamo una costante positiva maggiore in valore assoluto di tutti i valori delle derivate prime e seconde delle ) soddisfa alla
.
Altrettanto trovasi per il triangolo <math<BCD</math>. Cosicchè l'area del quadrangolo rettilineo vale il valore assoluto di
,
dove con indico il valore in del cosiddetto Jacobiano
e con indico una quantità soddisfacente alla
. (1)
Moltiplicando tale area per una valore , che la funzione assume in tale quadrangolo, e sommando tutti i prodotti così ottenuti, si trova
.
In virtù della (1) e con metodi analoghi a quelli dell'osserv. del § 108 si trova che il secondo addendo tende a zero, e che (cfr. § 103):
L'integrale è uguale a
.
Se , allora
.
E si ritorna alla formola del precedente § 108.
Oss. Se noi consideriamo come coordinate cartesiane ortogonali in un altro piano , e indichiamo con la regione di che è luogo dei punti corrispondenti ai punti di , se e indicano al solito le aree di due pezzi corrispondenti di e di , allora il valore assoluto del precedente Jacobiano vale naturalmente la derivata . Dimostrando direttamente questa proposizione, si avrebbe un'altra dimostrazione dei risultati di questo §.
Note
↑Suppongo per semplicità che e sieno da bando opposte della retta . Come abbiamo già detto, una dimostrazione completa sarà data più tardi.
↑Queste concezioni si potrebbero rendere meno restrittive.