Lettere al padre/1633/78
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A Roma
San Matteo, 5 marzo 1632 [1633]
Amatissimo Signor Padre.
Il signor Mario Guiducci ier mattina mi mandò fin qui, per un suo servitore, le lettere di V. S. Lessi con molto mio particolar contento quella ch’Ella scrive al medesimo signor Mario, e subito gliela rimandai. L’altra ho consegnata al Padre Confessore, il quale credo che senz’altro li risponderà. Mi consolo, e sempre di nuovo ringrazio Dio benedetto, sentendo che il suo negozio fino a qui passi con tanta quiete e silenzio, il quale in ultimo ne promette un felice e prospero successo, come ho sempre sperato con l’aiuto divino e per intercessione della Madonna Santissima.
Credo che a quest’ora V. S. averà ricevuto l’ultima mia lettera, e da poi in qua le novità occorse sono lo sborso delli 6 scudi fatto dal signor Francesco in nome di V. S. a Vincenzio Landucci, il quale venne in persona a pigliarli: il buon progresso in sanità che va facendo Suor Luisa, essendo stata parecchi giorni senza sentir travagli; la indisposizione di Suor Arcangela da dieci giorni in qua, che travaglia con dolore eccessivo nella spalla e braccio sinistro, sebbene, con l’aiuto di alarne pillole e serviziali, è alquanto mitigato. E anco Giuseppe travaglia con il suo stomaco ed enfiagione di milza, sì che è convenuto farli guastar Quaresima, e il signor Rondinelli ne tiene cura particolare.
Di più la nostra Maria Grazia organista, che avvisai a V. S. che stava grave, si morì, essendo d’età di 58 o 60 anni, e tutte n’abbiamo sentito gran travaglio.
La Piera sta bene, le viti dell’orto sono accomodate: di lattuga venduta si è preso fino qui un mezzo scudo. Altro particolare non ho da dirle, se non che io tutto il giorno fo l’uffizio di Marta, senza alcuna intermissione, e con questo me la passo assai bene di sanità; la quale parteciperei volenterissimo, anzi baratterei con l’indispozione di V. S., acciò Ella restassi libera di quei dolori che la molestano. Sto aspettando l’ordine circa il dar altri danari al Landucci questo mese presente, perché non vorrei far errore, né che incorressimo in spese come questa volta di Lire 6, 13 e 4 che importa la polizza che gli mandai. La lettera per la signora Ambasciatrice potrà sigillarla quando l’averà letta. E con questo di tutto cuore me li raccomando insieme con le solite.
sua figliuola Affezionatissima
S. M. Celeste.