Lettere al padre/1633/121
Questo testo è completo. |
◄ | 1633 - 120 | 1633 - 122 | ► |
A Siena
San Matteo, 26 novembre 1633
Amatissimo Signor Padre.
Giovedì passato scrissi a V. S. lungamente, e ora scrivo di nuovo solo per dirli che ieri venne dieci barili di vino da San Miniato al Todesco. Intendo dalla Piera che ci fu a venderlo imbottare il servitore del signor Aggiunti; ed anco che lo pagò, ma ella non sa dirmi quanto per appunto: se ne è piena una botte interamente, e credo che sia di 6 barili: l’altra di 5 e mezzo, perché non resti così scema, ho detto che si finisca di empiere con di quello che bevono di presente che è ragionevole, ma prima che ne cavino parecchi fiaschi avanti che sia mescolato per riempier l’altra di 6 barili. E anco noi ne piglieremo qualcuno, perché è vino leggieri, e mi par buono per l’estate per V. S.; a me piace anco di questo tempo: la botte che non è mescolata si contrassegnerà per lasciarla stare, e l’altra potrà servire per la servitù. Questo per ora mi occorre dirgli: finisco con le solite raccomandazioni, e prego Nostro Signore che la conservi.
figliuola Affezionatissima
S. Mar. Celeste.