Lettere (Andreini)/Lettera XVI

XVI. Preghiere Amorose.

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Preghiere Amorose.


V
ORREI pregarvi, che non sdegnaste d’accettar i miei affettuosi pensieri, ch’io v’offerisco: ma dubito, che sì come chi hà un’Erario pieno di pregiatissime gioie, sdegna di por tra quelle, o vetro, od altra cosa vile, così havendo voi nell’Erario della vostra mente pensieri alti, e nobili, non habbiate à male di por trà quelli i miei, che nulla meritano, se non quanto di voi pensano. Se non volete dar loro, nella vostra elevata mente, ricetto, non vi dispiaccia almeno, che vi stiano à canto riverenti, & humili, e se non à canto, almeno non troppo lontani, che, se non isdegna un Re, bench’egli sia servito da Prencipi, e da gran Signori, la servitù di gente povera, e di servi minimi, sdegnar non dovete men voi, benche siate servita da persone di gran merito, la mia servitù, che di lealtà tutt’altre passa; nè mi si dee biasmo di troppo ardito per amarvi, mi si dee ben lode di molto giuditioso, per servirvi, e chi se ’l Ciel vi guardi non v’amerebbe? se voi à Venere, à Pallade, & à Diana, togliendo gloriosamente gli effetti, sol havete lasciato

[p. 14v modifica]i nomi di bella, di saggia, e di casta? chi non arde al lume de gli occhi vostri? chi non riman piagato dalle saette di quegli amorosi sguardi? chi non riman’annodato dall’oro di quelle treccie? e chi non riman preso dal suono di quelle parole? Voi senza guerra, e senza contrasto vincete i cuori. Così voglia il Cielo, che senza tirannide vi piaccia di governare tutto quel, che vincete. Vi mando questa lettera, accioche in essa vediate, e conosciate, che la mia servitù, non solo è necessaria, per debito del vostro merito: ma volontaria, per propria elettione, e fedele, per mia natura. Consideratela bene, e trovarete com’io, per voi mi viva, anzi dolcemente mi muoia, e morendo cara, e doppia vita m’acquisti: e si dice, che gli amanti sperando, e perseverando godono tutte le contentezze amorose, ond’io, che come amante, altro che goderle non bramo, andrò perseverando nell’amarvi, e sperando col tempo la ricompensa. Vi bacio, con affetto d’amore, e di riverenza quelle mani, che sole tengono le chiavi della mia vita.