Lettera di Raffaello d'Urbino a papa Leone X (ed. Visconti)/Note alla prefazione

Note alla prefazione

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Prefazione Lettera di Raffaello d'Urbino a papa Leone X
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NOTE


(1) Congettura che una lettera creduta di Baldassar Castiglione sia di Raffaello d’Urbino. Firenze per il Brazzini 1799. 8.

(2) La riprodusse il conte Luigi Bossi nel vol. II a c. 172 e seg. della traduzione dell’opera di Guglielmo Roscoe: Vita e Pontificato di Leone X. Il sig. Longhena la pose fra le aggiunte della sua traduzione della vita di Raffaello scritta dal sig. Quatremere de Quincy.

(3) Questo sunto di una lettera del Michiel, posto da Marino Sanudo ne’ suoi diarii storici, venne per la prima volta edito dal ch. Iacopo Morelli a carte 210 delle notizie di opere del disegno nella prima metà del secolo XVI. Bassano 1800. 8,

(4) Ecco il testo di questo elegante epigramma.

        Raphaelis Sancti urbinatis industria.
Tot proceres Romam, tam longa struxerat aetas,
     Totque hostes et tot saecula diruerant:
Nunc Romam in Roma querit, reperitque Raphael,
     Querere magni hominis, sed reperire Dei est.

L’epigramma si trova nel libro che ha per titolo: Ioa. Baptistae Pignae Carminum lib. IV. seq. Caelii Calcagnini Carmina, Ludovici Areosti etc. Venet. Valgrisii 1553. Fu da me riprodotto nell’opera «Istoria del ritrovamento delle [p. 14 modifica]spoglie mortali di Raffaello Sanzio da Urbino» scritta dal principe D. Pietro Odescalchi dei duchi del Sirmio, con l’aggiunta delle notizie annedote raccolte dal cav. Pietro Ercole Visconti segretario perpetuo della pontificia accademia romana di archeologia, e di una canzone del marchese Luigi Biondi presidente della medesima accademia. Roma presso Antonio Boulzaler 1833. 8. fig. a c. 76. Di questa si è pubblicata una seconda e più nitida edizione dalla tipografia delle belle arti.