Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXXXIII
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Sonetto LXXXIII
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SONETTO LXXXIII.
L
’aspettata virtù, che ’n voi fioriva Quando Amor cominciò darvi battaglia;
Produce or frutto, che quel fiore agguaglia,
4E che mia speme fa venire a riva.
Però mi dice 'l cor, ch’io in carte scriva
Cosa onde ’l vostro nome in pregio saglia:
Che ’n nulla parte sì saldo s’intaglia,
8Per far di marmo una persona viva.
Credete voi, che Cesare o Marcello,
O Paolo, od Affrican fossin cotali
11Per incude giammai, nè per martello?
Pandolfo mio, quest’opere son frali
Al lungo andar; ma ’l nostro studio è quello
14Che fa per fama gli uomini immortali.