Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXXXIII

Sonetto LXXXII Canzone XXII

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SONETTO LXXXIII.


L
’aspettata virtù, che ’n voi fioriva

     Quando Amor cominciò darvi battaglia;
     Produce or frutto, che quel fiore agguaglia,
     4E che mia speme fa venire a riva.
Però mi dice 'l cor, ch’io in carte scriva
     Cosa onde ’l vostro nome in pregio saglia:
     Che ’n nulla parte sì saldo s’intaglia,
     8Per far di marmo una persona viva.
Credete voi, che Cesare o Marcello,
     O Paolo, od Affrican fossin cotali
     11Per incude giammai, nè per martello?
Pandolfo mio, quest’opere son frali
     Al lungo andar; ma ’l nostro studio è quello
     14Che fa per fama gli uomini immortali.