Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LVI
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Sonetto LVI
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SONETTO LVI.
A
Mor con sue promesse lusingando Mi ricondusse a la prigione antica;
E die’ le chiavi a quella mia nemica
4Ch’ancor me di me stesso tene in bando.
Non me n’avidi, lasso, se non quando
Fui in lor forza: ed or con gran fatica
(Chi ’l crederà, perchè giurando il dica?)
8In libertà ritorno sospirando.
E come vero prigioniero afflitto,
Delle catene mie gran parte porto:
11E ’l cor ne gli occhi, e ne la fronte ho scritto.
Quando sarai del mio colore accorto,
Dirai: S’i’ guardo, e giudico ben dritto;
14Questi avea poco andare ad esser morto.