Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CXC
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Sonetto CXC
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SONETTO CXC.
P
Asser mai solitario in alcun tetto Non fu, quant’io; nè fera in alcun bosco:
Ch’i’ non veggio ’l bel viso; e non conosco
4Altro Sol; nè quest’occhi han’altro obietto.
Lagrimar sempre è ’l mio sommo diletto;
Il rider doglia; il cibo assenzio, e tosco;
La notte affanno; e ’l ciel seren m’è fosco;
8E duro campo di battaglia il letto.
Il Sonno è veramente, qual’uom dice,
Parente della Morte; e ’l cor sottragge
11A quel dolce pensier che ’n vita il tene.
Solo al mondo paese almo felice,
Verdi rive, fiorite ombrose piagge,
14Voi possedete, ed io piango ’l mio bene.