Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CLXXX
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Sonetto CLXXX
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SONETTO CLXXX.
T
Utto ’l dì piango; e poi la notte, quando Prendon riposo i miseri mortali,
Trovomi in pianto; e raddoppiansi i mali:
4Così spendo ’l mio tempo lagrimando.
In tristo umor vo li occhi comsumando,
E ’l cor in doglia; e son fra li animali
L’ultimo, sì che li amorosi strali
8Mi tengon' ad ognor di pace in bando.
Lasso; che pur dall’uno all’altro Sole,
E dall’un'ombra all’altra, ho già ’l più corso
11Di questa morte che si chiama vita.
Più l’altrui fallo che ’l mio mal mi dole:
Che pietà viva, e ’l mio fido soccorso,
14Vedem’ arder nel foco, e non m’aita.