Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CLXXVI

Sonetto CLXXV Sonetto CLXXVII

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SONETTO CLXXVI.


V
Oglia mi sprona: Amor mi guida, e scorge:

     Piacer mi tira: usanza mi trasporta:
     Speranza mi lusinga, e riconforta,
     4E la man destra al cor già stanco porge:
Il misero la prende; e non s’accorge
     Di nostra cieca, e disleale scorta:
     Regnano i sensi; e la ragion' è morta:
     8Dell’un vago desio l’altro risorge.
Virtute, onor, bellezza, atto gentile,
     Dolci parole ai bei rami m’han giunto
     11Ove soavemente il cor s’invesca.
Mille trecento ventisette appunto
     Su l’ora prima, il dì sesto d’Aprile,
     14Nel labirinto intrai, nè veggio ond’esca.