Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCXXVIII

Sonetto CCXXVII Canzone XL

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SONETTO CCXXVIII.


O
Imè il bel viso; oimè il soave sguardo;

     Oimè il leggiadro portamento altero;
     Oimè 'l parlar ch’ogni aspro ingegno, e fero
     4Faceva humìle, ed ogni huom vil gagliardo;
E oimè il dolce riso onde uscìo ’l dardo
     Di che morte, altro bene omai non spero:
     Alma real, dignissima d’impero,
     8Se non fossi fra noi scesa sì tardo.
Per voi conven ch’io arda, e ’n voi respire:
     Ch’i’ pur fui vostro: e se di voi son privo;
     11Via men d’ogni sventura altra mi dole.
Di speranza m’empieste, e di desire,
     Quand’io partì dal sommo piacer vivo:
     14Ma ’l vento ne portava le parole.