Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCXLVIII

Sonetto CCXLVII Sonetto CCXLIX

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SONETTO CCXLVIII.


L
’alma mia fiammma oltra le belle bella,

     Ch’ebbe qui ’l ciel sì amico et sì cortese,
     Anzi tempo per me nel suo paese
     4È ritornata, et a la par sua stella.
Or comincio a svegliarmi, et veggio ch’ella
     Per lo migliore al mio desir contese,
     Et quelle voglie giovenili accese
     8Temprò con una visita dolce et fella.
Lei ne ringratio, e ’l suo alto consiglio,
     Che col bel viso et co’ soavi sdegni
     11Faceami ardendo pensar mia salute.
O leggiadre arti et lor effetti degni,
     L’un co la lingua oprar, l’altra col ciglio,
     14Io gloria in lei, et ella in me virtute!