Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCXLII

Sonetto CCXLI Sonetto CCXLIII

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SONETTO CCXLII.


D
Iscolorato ài, Morte, il più bel volto

     Che mai si vide, e i più begli occhi spenti;
     Spirto più acceso di vertuti ardenti
     4Del più leggiadro et più bel nodo ài sciolto.
In un momento ogni mio ben m’ài tolto,
     Post’ài silenzio a’ più soavi accenti
     Che mai s’udiro, et me pien di lamenti:
     8Quant’io veggio m’è noia, et quand’io ascolto.
Ben torna a consolar tanto dolore
     Madonna, ove Pietà la riconduce:
     11Nè trovo in questa vita altro soccorso.
Et se come ella parla, et come luce,
     Ridir potessi, accenderei d’amore,
     14Non dirò d’uom, un cor di tigre o d’orso.